lunedì 28 gennaio 2008

Tragicomiche rivelazioni di un lunedì qualsiasi

Il mio capo non fuma solo erba. Qualche volta crack. Fa spesso uso di coca e credo di poter riconoscere perfettamente quando è in astinenza. Ecco perchè è così magro. Ecco perchè non riesco a stargli dietro.

Il Direttore Generale non sempre risponde alle domande di chi si preoccupa per il suo stato di salute. Faccio un esempio: c'è una firma da contraffare, lui prende il documento su cui apporre l'autografo e lo tiene davanti a sè al contrario. Si sforza di controllare che i dati inseriti siano corretti e chiede: "Ma dov'è il codice fiscale?". Inutile ripetere sino alla nausea: "E' lì, non lo vedi? Ma perchè tieni il foglio al contrario?".
Non risponde. Sudori freddi. Inizia la cerimonia di ratifica con tanto di firma originale come modello. "Ma perchè firmi al contrario?".
La sudata continua. La preoccupazione cresce, mista a una voglia irrefrenabile di sghignazzare, sadica e strafottente... Il Direttore Generale ha un ictus in corso, il Direttore Generale sta svalvolando. Il silenzio urla più delle richieste di rassicurazione.
"E' scientificamente dimostrato - irrompe lui - che per contraffare una firma bisogna tenere il foglio al contrario. Così la mano è svincolata dal cervello, e la riproduzione non segue i criteri della propria calligrafia, ma la semplice meccanica copiatura di una serie di segni ritenuti incomprensibili". Ah. Il Direttore Generale non ha un ictus. Torniamo a lavorare, che è meglio.

Licenziarsi non è cosa semplice. Primo perchè se hai un contratto a progetto non ti è consentito parlare di dimissioni. Sono un privilegio da lavoratore dipendente a tempo determinato o indeterminato. Se hai un contratto a progetto puoi al massimo essere colpita da fulminante, irrevocabile rescissione anticipata. Scissa lo ero già da un po', a pensarci bene. Ripreparo la lettera.
Secondo: se lavori per un affabulatore rischi di restare affabulata. La mia medusa è calva e smilza. Riscrivo la mia letterina in tutto segreto, e con altrettanto mistero mi intrufolo in amministrazione per consegnarla. Forse è fatta. O forse no. Devo solo evitare il suo sguardo domani mattina. Attenzione alle chiacchiere e alle promesse illusorie. Attenzione ai discorsi che muovono pietà. Attenzione a qualsiasi cosa mi passi da fumare.
Se resisto all'ultimo punto è fatta.

martedì 22 gennaio 2008

Testa di mulinello

Canta Dusty Springfield:

Round / Like a circle in a spiral / Like a wheel within a wheel / Never ending or beginning / On an ever-spinning reel / Like a snowball down a mountain / Or a carnival balloon / Like a carousel that's turning / Running rings around the moon / Like a clock whose hands are sweeping / Past the minutes of its face / And the world is like an apple / Whirling silently in space / Like the circles that you find / In the windmills of your mind...

Sono una "testa di mulinello". O meglio ho la testa che mi fa mulinello. Ringrazio tutti i coraggiosi commentatori che mi hanno spronata a perseguire i miei intenti (avrei dovuto aprire un sondaggio sull'argomento, ora che ci penso).
Bene, non dico di essermi lasciata infinocchiare dal capo, ma quasi. La carta igienica è una base simpatica per i propri scritti, ma anche decisamente di merda, se mi è concesso dirlo (chiedo venia per il francesismo).
Stavo pensando al lamierino da sbalzo, quello che usavo alle medie per realizzare inguardabili bassorilievi resistenti anche alle fiamme. Domani corro in cartoleria e compro una quindicina di fogli. Chissà che non vada meglio. Temporeggio, lo so... E' per i soldi, lo so... E' per tutte le volte che ho mollato un lavoro e poi mi sono ritrovata a distribuire volantini, lavare piatti e bicchieri, vendere abbonamenti telefonici, piazzare spazi pubblicitari in programmi televisivi grezzi. E' per l'insonnia da disoccupazione.
Qui ci vuole un tempo limite. Una data, una ricorrenza, un giorno a caso che assuma improvvisamente valore. Butto giù alcune ipotesi:
- 14 febbraio: San Valentino. Mai festeggiato. L'apoteosi del diabete e del consumismo. Ma mi regalo sempre un libro in quel giorno.
- 16 febbraio: compleanno di due amiche, una di liceo e l'altra mia attuale coinquilina. Così diverse da sembrare nate una nell'anno del lupo e l'altra della pecora (ammesso che esistano).
- 22 febbraio: non ha un senso, è solo tra un mese.
- 30 febbraio: non esiste. Come a dire: rimandato a data da destinarsi.
Ovviamente potrei decidermi prima. Ovviamente. Il mulinello continua. Non commentatemi, vi prego, non in questo post. Vergüenza.

sabato 19 gennaio 2008

Note in margine di un rotolo di carta igienica

Parafrasando il titolo di un libro di David Mamet, mi capita spesso di prendere appunti sul primo pezzo di carta a portata di mano. Delle volte non ho a disposizione i tovaglioli e devo ripiegare sulla carta igienica. Quando ancora studiavo e le cose non erano al loro posto perchè così si portava, almeno due volte al mese restavamo senza tovaglioli, e sia a pranzo che a cena i rotoli di carta igienica campeggiavano sulla tovaglia, senza orrore o disappunto di alcuno. Sempre di carta si tratta, è l'uso per cui è destinata a rendercela più o meno gradevole.
Ebbene, oggi i tovaglioli sono al loro posto, nella credenza. Anche la carta igienica abbonda, appena comprata dalla mia coinquilina. Non è il primo pezzo di carta a portata di mano, volendo avrei un blocco bianco per gli appunti accanto al telefono, ma decido di alzarmi, andare in bagno e prelevare qualche strappo di carta triplo strato. Così con una bic qualsiasi, con una certa fatica vista la resistenza che la punta della penna incontrerà sulla carta, scriverò BASTA. Lunedì cambio. Lunedì smetto con questo svilimento, con questa violenza che mi snatura la mente, il corpo e ogni conoscenza accumulata con fatica negli anni. Lunedì mi licenzio.

domenica 13 gennaio 2008

I fiori della notte

I miei magoni hanno forme notturne: li sfoglio come se fossero incollati a delle margherite, e petalo dopo petalo dimentico le ore che si susseguono, l'incanto dei sogni ben fatti, il bisogno di riposo.
I miei magoni sono fumosi di Merit, illuminati come un boudoir prima dell'avvento della corrente elettrica, affamati di tempo sprecato e persone perdute. Mi accompagnano ancora nella danza delle ore buie e io non li combatto: danziamo assieme, fino a che non verrà nuovamente il sonno.

giovedì 10 gennaio 2008

Mia madre è un fenomeno paranormale

Succede sempre nello stesso modo. Una sventura si abbatte imprevista sul mio capo e mia madre mi dice che già lo sapeva.
Varie sono le modalità attraverso le quali le mie disgrazie le si preannunciano: sogni, nervosismo, presentimenti molesti.
L'ultima sfiga è stata la clonazione del bancomat. L'ho scoperto oggi. E' andato in fumo il mio gruzzoletto per i tempi dell'azzardo (quando avrei dovuto mollare il lavoro e andare in avanscoperta alla ricerca di qualcosa capace di ridarmi di nuovo l'entusiasmo). Mi verranno restituiti, a quanto pare: merito dell'assicurazione bancaria che copre ogni correntista. Peccato che l'abbia saputo mezz'ora dopo un attacco isterico.
Ma mia madre lo sapeva. Sì, mia madre ieri ha avuto un prurito prolungato alle mani. Come si dice... o sono soldi o mazzate. Beh, io ho sempre pensato che le due opzioni si bilanciassero: una buona, l'altra cattiva, soldi che arrivano o mazzate che si prendono. Ma mia madre no. Mia madre ha interpretato il detto tutto al negativo: soldi che se ne vanno. Non importa quale sia la giusta interpretazione, quel che conta è ciò che mia madre crede, perchè puntalmente, fedelissimamente si verifica.
La storia del prurito mi è nuova: non le era mai capitato prima. Negli ultimi anni ha sempre ricevuto in sogno Padre Pio e lo zio Peppino, grazie ai quali ha conosciuto prima di me l'entità delle mie sciagure.
Il criterio interpretativo dei suoi sogni è il seguente:
Padre Pio = momento non positivo, ma superabile.
Zio Peppino = grande sventura in arrivo. INEVITABILE.
Tra l'altro neanche mi ricordo di zio Peppino. Non mi era proprio zio, ma prossimo parente, credo... no, dirimpettaio di mia nonna, per essere precisi. Mi sono sempre chiesta cosa voglia da me quest'uomo... o almeno perchè tocchi a lui l'ingrato compito di preannunciarmi la malasorte. Ma chi lo conosce 'sto zio Peppino?!?
Sarà mia madre che deve camuffare sotto mentite spoglie le sue inspiegabili sensazioni... Per qualche tempo ho creduto di aver preso il suo stesso dono e di essere diventata capace di scoprire in sogno i tradimenti del mio uomo di turno. Poi mi sono resa conto d'aver sognato almeno una volta tutti i miei uomini come dei fedifraghi, tra le braccia di una stronza procace.
Per questo non sono tipo da scenate. Mi ingelosisco in sogno e questo mi basta. Se dovessi essere sospettosa anche ad occhi aperti, mi mangerei il fegato due volte. Posso essere invidiosa del tempo non concessomi, ma non gelosa. Gelosa solo in sogno.

venerdì 4 gennaio 2008

La signora in giallo prepara ottime torte di carne

Angela Lansbury in versione musical: voce stridula e movenze buffonesche. Con naturalezza offre a Mr. Todd una delle sue torte di carne. Meravigliosa, paradossale degustazione (a partire da 2'50").

TODD: What is that?
LOVETT : It's priest. Have a little priest.
TODD: Is it really good?
LOVETT: Sir, it's too good, at least!
Then again, they don't commit sins of the flesh,
so it's pretty fresh.
TODD: Awful lot of fat.
LOVETT: Only where it sat.
TODD: Haven't you got poet, or something like that?
LOVETT: No, y'see, the trouble with poet is
'Ow do you know it's deceased?
Try the priest!
TODD: Heavenly!
Well, not as hearty as bishop, perhaps,
but then not as bland as curate, either!

Helena Bonham Carter risulta quasi deludente a confronto. E' l'inevitabile destino degli adattamenti cinematografici, la cui pecca consiste proprio nel voler restituire secondo la propria semantica ciò che è stato concepito e prodotto con un altro linguaggio?
Ricordate un film che sia stato in grado di superare l'originale, sia esso un libro, un'opera teatrale o un altro prodotto di celluloide?
A pensarci bene sono io stessa in difficoltà; piuttosto inaugurerei per l'occasione la categoria "film degni dell'originale": esperimenti stra-ordinari, folli e giudiziosi al tempo stesso, in cui il soggetto sia stato creato ex novo, secondo criteri per certi versi vicini alla teoria della traduzione e all'antropologia.
Per dire ciò che dici devo far mie le tue parole, racconterò la stessa storia ma non sarà mai la medesima. Dire quasi la stessa cosa.
Il mio primo titolo: "Don Chisciotte" di Orson Welles (incompiuto, tra l'altro).

giovedì 3 gennaio 2008

The Demon Barber

Confesso la mia insana passione per Tim Burton. Molti l'avranno capito, la Sposa Cadavere che mi rappresenta ne è un segnale piuttosto chiaro.
Amo le sue atmosfere cupe, il potere immaginifico ed altamente evocativo delle sue immagini, il fatto che Helena Bonham Carter sia la sua musa ispiratrice, le sue storie a tinte fosche.
Mentre curiosavo sul sito ufficiale di "Sweeney Todd" (che attendo con ansia, ovviamente) ho scoperto che il film è sì ispirato ad un musical portato in scena nel 1973 e successivamente interpetato da Angela Lansbury (Murder, she wrote... ricordate? La signora in giallo), ma in realtà deve i natali ad una novella scritta da Thomas Peckett Prest nel lontano 1846.
Un brano del film che già adoro: "My friends"... le lame affilate del protagonista?