mercoledì 24 settembre 2008

Alfonso

Caro,
non ti chiamo perchè non ho credito sul cellulare. Non ti chiamo perchè sono pigra. Non ti scrivo perchè cambi mail ogni sei mesi ed è almeno un anno che non uso il tuo indirizzo di posta elettronica. Non mi faccio viva perchè so usare solo scuse e non so come renderle autentiche. Non ti rispondo al telefono perchè mi chiami mentre lavoro, ma questo tu non puoi saperlo, è chiaro. Non vengo a trovarti perchè non so come presentarmi alla porta di casa tua senza preavviso, ma soprattutto non so come arrivare nel tuo paesello sperduto dalla stazione del comune più vicino. Non ti dedico più un libro perchè sono diventata una lettrice egoista che legge a singhiozzo e salta di palo in frasca, di romanzo in romanzo e di saggio in saggio. Non ti contatto su messenger perchè non uso più messenger, non ti scrivo sms perchè... uff, che palle gli sms, mi ci vogliono sempre 3-4 messaggi per esprimere un concetto, poi taglia di qua e taglia di là, togli gli spazi (lo odio), mozza le parole (orrore) e ridimensiona i periodi (castrazione). Tutto questo per dirti che mi servi, nel senso più utilitaristico del termine. Mi servi come amico, mi servi come pensatore fine e persino come forza lavoro. Nei prossimi mesi novità a teatro.

lunedì 22 settembre 2008

Quando una cretina fa marketing

Oggi mi sono imbattuta in una vecchia conoscenza: Doretta, una trovata della famiglia Windows/MSN che un anno e mezzo fa non mancò di stupirmi per l'idiozia dei suoi creatori.
Doretta (la ricercatrice quasi perfetta) è un motore di ricerca semi-umano con tanto di redazione alle spalle. La aggiungi alla lista dei contatti Messenger, la interpelli e le dici: "A Dorè, me serve l'indirizzo del porchettaro più vicino" e lei te lo trova. Stando ai vecchi commenti, il più delle volte toppa.
Doretta è sfacciatamente cretina (per quanto siano evidenti i tentativi dello staff di renderla giusto un tantino meno frivola), spudoratamente markettara (in senso pubblicitario, s'intende) e quanto mai distante dalla media delle donne comuni. Povera redattrice alle sue spalle: neanche lei è una donna nella media, ma smania per sembrarlo.
L'ultima trovata finto-simpatica è la versione napoletana di Doretta: un modo per raccogliere consensi (già scarsi). Sarà, ma le invettive dei suoi più accaniti detrattori erano molto più esilaranti. Che fine avranno fatto non lo so, ho cercato inutilmente i link dei loro blog: o la redazione li ha epurati o sono in fondo ad una lista chilometrica di commenti.
Ma qui si spara sulla Croce Rossa, perchè Doretta sarà nata stupida, magari per un errore di valutazione dei suoi ideatori, ma continua ad esserlo perchè se ne parli. Ecco, anche adesso... quanti nuovi lettori avrò donato al suo blog? Anche questo è marketing, poveri noi. Parlatene male, ma parlatene. E intanto la pubblicità si accumula tra le sue pagine: lei è fedele alla stessa macchina e compra libri (legge?!?) nella stessa catena di negozi.
Tutto è così stantio, nauseabondo e banale. Preferisco la cara vecchia pubblicità in TV, che almeno eccelle più di tanta altra fiction. La guardo come se fosse un film. Abbasso il volume, notoriamente più alto quando parte la reclame, e mi gusto l'inventiva. Almeno non ne sono troppo schiava. Merito del mio stipendio.