mercoledì 24 settembre 2008

Alfonso

Caro,
non ti chiamo perchè non ho credito sul cellulare. Non ti chiamo perchè sono pigra. Non ti scrivo perchè cambi mail ogni sei mesi ed è almeno un anno che non uso il tuo indirizzo di posta elettronica. Non mi faccio viva perchè so usare solo scuse e non so come renderle autentiche. Non ti rispondo al telefono perchè mi chiami mentre lavoro, ma questo tu non puoi saperlo, è chiaro. Non vengo a trovarti perchè non so come presentarmi alla porta di casa tua senza preavviso, ma soprattutto non so come arrivare nel tuo paesello sperduto dalla stazione del comune più vicino. Non ti dedico più un libro perchè sono diventata una lettrice egoista che legge a singhiozzo e salta di palo in frasca, di romanzo in romanzo e di saggio in saggio. Non ti contatto su messenger perchè non uso più messenger, non ti scrivo sms perchè... uff, che palle gli sms, mi ci vogliono sempre 3-4 messaggi per esprimere un concetto, poi taglia di qua e taglia di là, togli gli spazi (lo odio), mozza le parole (orrore) e ridimensiona i periodi (castrazione). Tutto questo per dirti che mi servi, nel senso più utilitaristico del termine. Mi servi come amico, mi servi come pensatore fine e persino come forza lavoro. Nei prossimi mesi novità a teatro.

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