mercoledì 21 novembre 2007

Franco è morto, W Franco (morto)

Ieri sera Olga ha festeggiato, come da ventisei anni a questa parte, la morte di Franco. Ogni 20 di novembre - cascasse il mondo, ignorando anche mestruazioni, mal di testa, impegni di lavoro, rendez-vous, malumori e disgrazie - Olga prepara una cena per gli amici. Come suo nonno le ha insegnato. Ma si cominciava dal mattino, quando lui era ancora vivo. Niente scuola, colazione buona, festa e urla di giubilo: "Franco ha muerto!". Evviva Franco. Certo, poteva perire un po' prima.
Tutti i dittatori dovrebbero perire prima del tempo. Prima della morte a loro predestinata, prima di prendere il potere, prima di scegliere di non innamorarsi, prima di nascere - nell'utero ancora - prima di essere concepiti.
Retorica banale, la mia. Ancora più banale la giostra del caso. Una concomitanza di eventi che attende più del dovuto per verificarsi, sino a che il grottesco diventa ineluttabile. Franco malato, in ospedale sotto i ferri, e la luce va via.
Il film della serata (visto, rivisto e rimirato): "Il labirinto del fauno". A guardarlo se ne capisce il perchè.
P.S. Olga è galiziana. Mi porta sempre un licor cafè buonissimo. Mi ci ubriaco con quello. E penso: "Perchè sono ancora qui...". Il vino di mio nonno non mi faceva questo effetto.

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